Nell'autunno del 2018

“Peregrinatio Mariae” della Madre della Misericordia di Gallivaggio

Papa Francesco nella Bolla di indizione dell’Anno Giubilare scrive: “Il pensiero si volge alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore. Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria è stata da sempre preparata all’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini. Ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù”. Nell’anno 1492, nella Valle di San Giacomo, presso Chiavenna, la Beata Vergine Maria apparve a due fanciulle di quella località, ora nota come Gallivaggio, La Beata Vergine vi è invocata come “Madre della Misericordia”, che invita a volgere lo sguardo verso il Cristo suo Figlio e affidarsi completamente a Lui. Come occasione per aiutarci a riportare Cristo al centro della vita delle nostre comunità ed insieme riprendere i cinque temi proposti dal Sinodo, viene offerta la possibilità per tutto il popolo di Dio di vivere un momento di forte preghiera in comunione con Maria, che si presenta nell’immagine della Madonna di Gallivaggio, pellegrina nei Santuari della Diocesi: al Santuario della Sassella di Sondrio, al Santuario della Madonna di Tirano, al Santuario di Caravate, al Santuario del SS. Crocifisso in Como, in Cattedrale, al Santuario della Santissima Trinità Misericordia di Maccio, al Santuario della Madonna del fiume a Mandello del Lario, al Santuario della Madonna del Soccorso a Ossuccio, al Santuario della Madonna del Lavoro di Nuova Olonio, e al Santuario della Madonna delle Lacrime di Dongo. «E’ il Signore che ci chiede questo» sottolinea il Vescovo Mons. Oscar Cantoni.