Il santuario diocesano di Santa Maria della Sassella, Porta della Misericordia, eretto dal vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, con la solenne celebrazione del 25 marzo scorso, potrà tornare ad accogliere fedeli, pellegrini e visitatori di scoprire la chiesetta millenaria alle porte della città di Sondrio.
Quando, poco più di un mese fa, in occasione della solennità dell’Annunciazione, la chiesa consacrata il 2 febbraio di cinquecento anni fa, è stata elevata a santuario, il territorio della Regione Lombardia si trovava in area rossa. Solo pochi fedeli e alcuni sacerdoti poterono partecipare alla celebrazione solenne e, nei giorni successivi, non è stato possibile aprire la chiesa a quanti avrebbero voluto raggiungerla, essendo vietati gli spostamenti anche all’interno dello stesso territorio comunale.
Poi, il passaggio in area arancione e ora l’ulteriore allentamento a quella gialla hanno permesso di pensare alla riapertura del santuario in occasione del mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla devozione alla Madonna.
Nei giorni scorsi l’arciprete di Sondrio, don Christian Bricola, ha incontrato il nutrito gruppo di volontari – una trentina – che si sono resi disponibili ad assicurare l’apertura e la custodia della chiesa che, con la ricchezza di opere d’arte che contiene, deve essere sempre presidiata.
Il santuario della Sassella sarà dunque aperto ogni sabato, sia al mattino che al pomeriggio, e domenica, solamente il pomeriggio, del mese di maggio. Si comincia già il 1° maggio: i volontari assicureranno la possibilità di raggiungere e visitare la chiesa dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Domenica 2 maggio l’apertura sarà poi nuovamente dalle 15.00 alle 18.00. Gli orari si ripeteranno poi identici nei successivi fine settimana.
Ci sarà poi una sera del mese – martedì 18 maggio – in cui la preghiera mariana del rosario, che i sacerdoti della Comunità pastorale guideranno in diversi quartieri e zone della città per raggiungere, facendo attenzione al distanziamento e alle norme anti Covid-19, quante più famiglie possibili, sarà proposta dalla chiesa della Sassella. In
quell’occasione, le persone più anziane potranno trovare posto all’interno del santuario, mentre gli altri fedeli troveranno posto sull’ampio piazzale all’esterno.
A partire dalla seconda settimana di maggio, poi, quanti vorranno raggiungere a piedi il santuario percorrendo il caratteristico sentiero tra i vigneti, potranno affrontare quello che avrebbe dovuto essere il percorso del sacro monte pensato all’inizio del XVIII secolo e rimasto incompiuto. Partendo dalla cappella della Madonna della Rocca, all’inizio di via Bassi, poco dopo l’incrocio con via De Simoni, si potrà raggiungere la chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Rosario, dove sarà allestita una mostra con pannelli che presentano aspetti artistici, storici e di fede del santuario della Sassella. Quindi, incontrando lungo il tragitto le altre tre cappelle ancora esistenti delle sei effettivamente edificate rispetto alle quindici previste, si potrà raggiungere la Sassella.
Ancora presto, invece, pensare di poter tornare a celebrare la Messa in santuario, dove le celebrazioni con concorso di popolo sono sospese ormai da quattordici mesi, quando iniziò l’emergenza pandemica. Le dimensioni ridotte dell’aula assembleare limiterebbero al minimo le presenze e sarebbe difficile assicurare il rispetto delle norme per prevenire i contagi. Per questo motivo, anche durante il mese di maggio, ai fedeli che raggiungeranno il santuario non saranno proposte liturgie guidate, ma a ciascuno sarà messo a disposizione un sussidio per la preghiera personale.
«Anche se non possiamo ancora tornare a celebrarvi la Messa – afferma l’arciprete, don Christian Bricola –, siamo davvero molto felici di poter tornare ad aprire il santuario della Sassella. In molti hanno il desiderio di poterlo raggiungere e di poter rivolgere alla Ma-donna una preghiera o chiederle una grazia. Finalmente sarà possibile entrare in quella chiesa tanto cara ai sondriesi e non solo. Negli ultimi mesi, prima abbiamo celebrato il cinquecentenario di consacrazione, poi abbiamo accolto il vescovo Oscar per l’elevazione a santuario: ad eccezione di poche persone coinvolte nella preparazione e nella cura delle celebrazioni, tanti hanno potuto solo seguirle attraverso la televisione o internet. È stato certamente bello, ma ora si potrà raggiungere di persone quel luogo dove più di mille anni fa la Madonna ha chiesto che le fosse costruita una chiesa».